sabato 28 aprile 2012

Musei della Storia e del "Dialetto"

Idee nn. 24 e 25. Quando visitiamo una nuova città ed entriamo nel museo civico, la prima cosa che una mostra ci racconta è la sua storia. Ora io non reputo concepibile che a Piacenza non esista un'esposizione permanente che racconti tutta la storia della città, dall'anno della sua fondazione ai tempi moderni. Questa è   veramente una grossa mancanza per Piacenza. 
Pensiamo allora a rivoluzionare completamente i poli museali piacentini, ed in particolare le mostre permanenti di Palazzo Farnese: un museo serve per trasmettere la nostra cultura, la nostra storia. Ma questa va raccontata a tutti, non a spezzoni come avviene adesso. 
Serve un vero e proprio "Museo della Storia di Piacenza" (con la S maiuscola!). 
Pensiamo inoltre a riprenderci da Parma e Cremona quello che ci appartiene perché "made in Piacenza": ciò che ci appartiene e ci racconta deve tornare a casa. 
Una comunità è tale per la propria storia e per le proprie tradizioni. 
Aggiungiamo quindi alla nostra offerta un vero e proprio "Museo degli Usi e Costumi della Gente di Piacenza", un'istituzione che si affianchi alle associazioni private che tengono in vita la lingua dialettale e la nostra cultura popolare. Si facciano nelle scuole corsi integrativi e concorsi, finalizzati a contribuire allo sviluppo della comunità locale e del proprio territorio nonché a recuperare l'imprescindibile rapporto fra memoria e identità storico-culturale.

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