martedì 1 maggio 2012

Consulenza legale gratuita ai giovani lavoratori

Idea n. 28. Si sa, il mercato del lavoro in Italia vive un dualismo che è ormai lecito chiamare "apartheid": di fronte ad una fetta di garantiti e tutelati che va via via assottigliandosi col tempo abbiamo una fascia sempre più grande di esclusi e non garantiti, di precari.
L'espressione più emblematica di questo regime la rinveniamo nel mercato del lavoro dipendente: da una parte abbiamo i contratti precari, gli stagisti, i praticanti avvocati, i nuovi professionisti che si sono inventati professioni senza riconoscimento, mentre dall'altra resiste un'"elite" di garantiti che benificiano ancora di un welfare e di regole fatte quando il paese poteva ancora permettersi il lusso di mandare in pensione le persone a 50 anni, di mantenere in vita ordini professionali dotati di regole quasi medievali e di favorire sistematicamente le grandi imprese a scapito delle piccole. Questa elite viene da tempi in cui l'italia cresceva a doppia velocità, ma è evidente che questa società oggi non c'è più. 
Oggi garantiti e non garantiti sono padri e figli, con il figlio che fa lo stagista gratuito e può sopravvivere in una grande città solo con i soldi che gli passa il padre.
A tutto ciò si aggiunge il fatto che spesso il datore di lavoro non osserva neanche quel minimo di regolazione vigente: c'è chi utilizza stage per lavori che non prevedono questa formula, c'è chi fa firmare co.co.co. ogni nuovo giorno di lavoro, c'è il mondo senza diritti delle piccole partite IVA e poi c'è addirittura chi fa lavorare i giovani gratis, convincendoli che "è tutta esperienza" e tanto basta. 
Tutto ciò non è accettabile. Per questo proporrò che il Comune si impegni in questa materia, anche se di competenza di Province e Regioni, per chiedere un coordinamento tra i vari enti. L'obiettivo è quello di dare al ragazzo in cerca di lavoro il massimo dell'attenzione possibile, in modo da non lasciarlo solo in un mondo di squali. 
Per questo penso sia un'idea utile ed intelligente che le Istituzioni forniscano consulenza legale gratuita ai giovani in cerca di lavoro o alle prese con le prime esperienze lavorative, al fine di contrastare l'ampio arbitraggio contrattuale di cui dispongono i datori di lavoro. Bisogna iniziare a dare dei "no", ma per farlo bisogna conoscere bene i propri diritti. Bisogna fare rete e lasciare chi fa lo "stronzo" senza dipendenti.  

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